Mascara Miss Broadway TITANIC

Miss Broadway TITANIC:

Il mascara da 20.000 €

miss broadway

Ho già scritto in passato del marchio Miss Broadway, linea low-cost della grande distribuzione e del disagio psicologico che mi aveva creato.

Sono sempre e comunque SOLA, contro un mondo di donne internaute e recensore che glorificano i prodotti di cui voglio parlare male. Perché non sono come loro? Perché su www.unghiefashion.it parlano bene del levasmalto che non leva lo smalto? E’ un problema mio? Del mio smalto? Delle mie unghie? Del mio cotone idrofilo? Eh? Eh?

Torno a parlare di Miss Boadway e questa volta recensisco il mascara TITANIC, comprato all’Iper e che mi è costato circa 20.000 euro. Sì, avete letto bene… 20.000 € o giù di lì.   Sì, perché sebbene l’oggetto in questione costi solo 8,30 €, i disagi e i crucci da lui determinati potrebbero ammontare a quella cifra e ora vi spiego perché…

Sono piuttosto miope e porto gli occhiali dalla prima elementare. In terza media ho cominciato ad usare le lenti a contatto e da allora credo siano rarissime le volte in cui sono uscita di casa con gli occhiali.
Dal 2004 circa, sono diventata dipendente da eyeliner come Dawn Davenport in “Female Trouble” di John Waters…  si dà il caso che io indossi lenti a contatto e eyeliner anche per andare a fare la spesa.

Da qualche settimana a questa parte (periodo che coincide con l’uso del mascara in questione), come già accennato in precedenza, ho avuto parecchie scocciature agli occhi…

Da un po’ di tempo a questa parte, mi vengono crampi in punti del mio corpo, in cui non sapevo esistessero muscoli e mi fanno male cose che non dovrebbero avere terminazioni nervose, come i buchi da cui escono le lacrime, che in medicina si chiamano “puntini lacrimali”.

Deja-vu!

Non riuscivo a tenere le lenti per più di qualche ora, lacrimavo così tanto da slavare la curva di eyeliner sulla palpebra, mi svegliavo di notte con gli occhi appiccicati ed incrostati (come la bocca di Neo, durante l’interrogatorio con gli agenti in Matrix) e insomma… passavo le mie giornate struccata, con gli occhiali, rifuggendo ed evitando gli specchi con un peso ed un’angoscia che è difficile spiegare.

Già m’immaginavo a dover rinunciare a lenti a contatto ed eye liner per sempre… e così ho cominciato ad informarmi sulla chirurgia laser per correggere la miopia e MANNAGGIA A ME, ho guardato dei video che spiegano cosa ti fanno.

A me? A me che mi fanno male gli occhi se guardo qualcosa di appuntito? La cui fobia più folle ed incontrollabile (dopo quella dei ragni, del buio, delle scale e dei pezzi di cipolla nel sugo) è quella delle punte negli occhi. Io che non guardo mai dal buco delle serratura per paura che mi entri una scegghia, io che non entro nei negozi troppo piccoli per via dei dipenser puntuti, io che… beh, avete capito.

Per trovare la forza e il coraggio di affrontare l’operazione avrei dovuto, per forza di cose, andare in analisi e una volta che sarei stata lì, per ovvie ragioni, ne sarebbe emerso di quando Jacopo, Mauro e Gianmario alle elementari mi chiamavano professo-fessa per via degli occhiali o delle altre bambine che non ebbero problemi a dirmi “stavi meglio prima” e così via…

Che poi non ci vedo proprio niente di male ad andare in terapia, Woody Allen c’ha costruito una carriera sulle sue turbe, però Woody Allen è ricco ed io no, altrimenti non avrei un blog in cui recensisco prodotti del discount.

Che se poi esistessero degli psicoterapeuti low-cost mica mi farei problemi. Chessò… uno psicologo molto molto bravo, ma a cui puzzano le ascelle. Una psicologa super qualificata però che c’ha la fiatella e i capelli unti, a me andrebbe bene. Dopotutto ho diversi amici che puzzano, ma mica per questo metto in dubbio l’affetto che provo per loro o il fatto che siano delle belle persone.Però ahimé non esiste la psicologia low-cost e così mi tengo la mia fobia per i pezzi di cipolla nel sugo e il dolore profondo che riemerge ogni volta che mi torna in mente la parola “professo-fessa”. …e anche “Vale non vale”, ma questo è un altro discorso. (Ve la farò pagare un giorno cara O. e cara L. per tutte le volte che avete detto “Vale non vale”. Ah!)

Facendo un resumé:

-qualche anno di analisi per trovare il coraggio di affrontare l’operazione laser agli occhi :  circa 15.000€ (più o meno)

-intervento laser agli occhi: circa 3.000 €

-disagio morale: 2.991 € e 70 cent

-mascara Titanic Miss Broadway: 8,30 €

TOTALE: 20.000 €.

CONCLUSIONE: che si fotta il mascara TITANIC Miss Broadway.

by on 22 Gennaio 2012
Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

About Valeria Disagio

Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

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