Non ho problemi a viaggiare da sola. O meglio, non faccio parte di quella schiera di avventurieri alla “zaino in spalla e via verso il deserto del Kalahari senza neanche vaccinazioni, che sono da fighetti”, ma se c’è da andare via qualche giorno senza un seguito, non mi tiro indietro.
Quindi non ho esitato ad accettare la proposta di un’amica che mi invitava a passare una settimana a Rodi, dove lei stava lavorando per la stagione. Il fatto che lei fosse impegnata al ristorante dalle cinque a notte inoltrata non mi è sembrato un valido deterrente: vuoi che non trovi qualcuno con cui attaccare bottone ad agosto su un’isola mediterranea piena di gente?
Ingenua. Con i complementi non si scherza: Rodi è effettivamente un’isola, ed è anche un’isola piena, ma di coppiette, mica di gente qualsiasi. Coppiette italiane, per giunta. Il complemento di specificazione in questo caso fa una differenza abissale. Copre lo scarto esistente tra la vacanza che avevo in mente, fatta di chupiti e di amichevoli turisti pronti a insegnarmi a dire “vaffanculo” in tutte le lingue del mondo, alla vacanza che veramente è stata, passata a vagare per le stradine di Lindos circondata da “amo, teso, pucci, pulcina” e l’animadelimortacciloro, chiedendomi cosa ci fosse di sbagliato in me, a parte il moto di stupidità che mi aveva spinta ad andare in un posto del genere senza uno straccio di accompagnatore. Poi la svolta. Ho deciso che l’unico modo per sopravvivere era sbronzarmi senza ritegno fingendo di essere una sposa abbandonata all’altare, e passeggiare per l’isola a gomiti alti sperando di placare il mio dolore uccidendo più umanità smielata possibile.
Devo dire che da lì in poi la vacanza è andata molto meglio. Oltre ad aver allentato la mia tensione da single frustrata, la Sbronza Illuminata mi ha portato a un’epifania: se ero lì, sola, circondata da gatti (perché Rodi, oltre a essere piena di coppiette, d’estate è un trionfo di felini) e abbracciata a una birra voleva dire che qualcosa in me non andava, e il qualcosa che non andava doveva per forza essere il mio non essere femminile (le mie elucubrazioni da sbronza non sempre rispettano rigide connessioni logiche, me ne rendo conto). Così tornata dalle ferie mi sono comprata dei tacchi improponibili, mi sono iscritta a un corso di danza del ventre (giuro) e ho iniziato ad avventurarmi nel magico mondo della cosmesi.
Le conseguenze? Le scarpe giacciono da mesi nella loro scatola, così come la commessa le aveva posizionate, e sul corso di danza del ventre, davvero, è meglio stendere un velo pietoso.
Quindi, la mia femminilità si gioca tutte le sue carte sulla cosmesi, convinzione che mi ha portato ad accumulare una certa quantità di creme corpo idratanti, rassodanti, rinfrescanti, tuttoquellochevivieneinmenteconanti che, in tutta sincerità, a me sembrano dare tutte lo stesso effetto: mi fanno profumare di qualcosa. E qui scatta la seconda epifania: perché spendere 20 euro di poltiglia bianca ai Sali di stalattiti himalayane e non 1 euro e 39 di “Crema Soft corpo e mani Fior di Magnolia” dell’Eurospin? Giusto, proviamola.
La confezione bianca, rosa, dalle forme morbide, mi assicura che si tratta di una “roba da femmina”.
La consistenza è di quelle che danno soddisfazione, si spalma bene, non è liquida, e a distanza di tre ore posso dire di essere effettivamente morbida. Quindi, in fondo, il suo lavoro lo fa. Però c’è un però: sulla confezione viene sbandierata la presenza di olio di mandorle, secondo me non pervenuto. Anzi, mentre spalmavo percepivo un inquietante odore di citronella.
È inverno. Doveva venire per forza dal barattolo… Vedete che i complementi sono importanti? Puzzare DI citronella e profumare DI mandorla sono cose ben diverse!
Tuttavia, ora che è passato del tempo, l’odore di citronella sembra sparito, insieme però a qualsiasi altro profumo: non c’è traccia olfattiva che certifichi la passata presenza di crema sulla mia pelle. Non puzzo di Vape da giardino, ma non lascio la dolce scia di mandorla che mi aspettavo.
Però sono morbida, quello sì.
Seppur combattuta, direi che un 3 su 5 se lo merita.
Ps: ammetto di non aver badato agli ingredienti, ma il fatto che il primo nell’elenco sia “acqua” e non “cianuro” mi rassicura.
Cosa: crema corpo e mani “Crema Soft Fior di Magnolia”
Dove: Eurospin
Prezzo: 1,39 €
Voto: 3/5
[by Elena]