Le relazioni sono come l’aloe vera
Cosa: bevanda analcolica all’aloe vera
Nome: ALUNA
Dove: Penny Market
Costo: 1,49 €
Voto: 4/5
Non c’è migliore dieta di quella del Disagio. Il mal di vivere dovuto ad una fine di una relazione (o dai tormenti di un legame sbagliato) per esempio, si declina nell’appassimento delle membra che – in questa società opulenta e ciccio-fobica – può essere letto come un… ah, sei dimagrita! Stai un incanto.
E non importa se hai la morte dentro, lo stomaco grande come la testa di una cavalletta e hai perso le tette per strada (di questo ne parlerò nella prossima recensione dell’intimo Lidl). Il dimagrimento viene comunque percepito come un miglioramento. Fino ad un certo livello, ovvio. C’è un confine labile che va dall’incanto al “hai visto come cazzo è magr*, non ci sta con la testa, anoressica del piffero / drogato di merda”.
Ed è un po’ come l’oroscopo. No… è un po’ come la discografia di Tiziano Ferro. Leggiamo la realtà per quello che riteniamo la verità più soddisfacente. E sempre e comunque si punta il dito sul corpo e sulle sue trasformazioni. Ma gesucristo, non siamo blocchi di cemento… siamo mammiferi che somatizzano. Somatizzare è la roba più sana che si possa fare in caso di mal di vivere.
Le canzoni d’amore sono così. Totalmente inutili in quanto universali e interpretabili. Ed è assurdo star lì ad ascoltare Tiziano Ferro – apprezzato e ascoltato persino dagli insospettabili – e dire “ah, cazzo… sta parlando di me”. Quando “me” può essere anche Rudolf Hess. Perché pure Rudolf Hess avrà fatto il crocerossino o il pezzo di merda in amore, almeno una volta nella vita.
A me sta cosa, che una canzone possa permettersi di parlare di ciò che provo e renderlo applicabile pure alle questioni di cuore di Rudolf Hess, mi fa un po’ senso.
Una storia inizia con canzoni uniche e rare. Ci si innamora con Lili Refrain, si brucia di passione coi Black Sabbath, si soffre con Piero Ciampi, finisce con “saibene” di Edda, si erge zombesca con Immanuel Casto / Tiziano Ferro – il canto del cigno – e finisce con… Lo dico dopo con che cosa finisce.
Ed è quando si arriva allo stadio “canzone pop struggente e tenera” che bisogna dire basta. Canzone pop ascoltata per caso – tipo alla radio o in un negozio/bar – che all’improvviso ci sembra voler svelare la vera ed ultima e defintiva verità. Ma tutto ciò è oroscopo. Realtà malleabile da adattare alle nostre esigenze. Struggersi con le canzoni d’amore è come trattenere la cacca. Ed ora vi spiego perché fa male.
Le relazioni in divenire sono come la bibita ALUNA, la bevanda analcolica con aloe vera e vitamina C.
L’ho comprata al Penny Market. Come tutti i conoscitori di errori e aloe vera, non mi sono sorpresa nel constatare che nel sorbirla dovevo mandare giù dei pezzi mucillaginosi e sgradevoli. Eh, ma fa bene. Dicono. Ma fermiamoci a riflettere sul “far bene” poiché questo “far bene” vuol dire cagare. E non bisogna mai essere pudici in fatto di cacca.
Fai una cosa per star bene. Anche se questa cosa può risultare sgradevole e finisce in merda, fa comunque bene.
L’aloe vera serve per cagare. La bibita ALUNA del Penny Market c’ha dentro il 30% di aloe. Il resto è acqua, zucchero di canna e robe chimiche varie. Sa di uva americana. Buona. Anche se fa cagare. Chiamalo pure amore. Chiamalo pure elisir della giovinezza. Fa cagare – come star male nell’ammettere un errore/la fine. Eppure fare tanta cacca fa bene. Fa dimagrire il giusto. Elimina le robe brutte dal nostro corpo.
Più aloe vera e meno canzoni d’amore, perché a guardarlo bene… Rudolf Hess aveva la faccia di uno stitico. Fate tanta cacca. Liberatevi dalle persone sgradevoli. Somatizzate. Ascoltate il vostro corpo e tirate lo sciacquone. Amen.