Di evoluzione, asparagi, larve, esperimenti farmacologici e luchadore messicane muscolose
Cosa: asparagi surgelati
Nome: Freshona
Dove: Lidl
Prezzo: 2,99 €
Tra tutte le sciocchezze che ho scritto di me su questo blog, non ho mai detto forse una cosa molto importante e che spiega i miei esami del sangue senza asterischi, ma non per questo sessisti, nonostante la mia vita a casaccio per cui – tra le varie cose – credo che birra e patatine nel sacchetto rappresentino un pasto completo a tutti gli effetti. Ciò che vi svelo oggi, col pretesto di parlare degli asparagi surgelati Freshona, è che sono una cavia di un esperimento medico-scientifico atto a creare una super razza negli anni ottanta e che perdono mia madre e mio padre per essere stati complici di tale esperimento eugenetico.
Preambolo: l’evoluzione della specie
Di recente ho letto un libro in cui si affermava che, senza alcuna spiegazione apparente, l’evoluzione dell’uomo preistorico ha favorito lo sviluppo del cervello a discapito della forza muscolare e, complice il fatto di esserci messi a zampettare su due piedi come fanno i cani addestrati o gli orsi col tutù al circo, abbiamo sviluppato bacini e vagine piccole con teste giganti.
Come la femmina di bulldog che non può partorire senza morire, in quell’epoca lì sopravvivevano solo le donne che partorivano cuccioli d’uomo prematuri e che avevano ancora la testa molla.
E questa teoria conferma quella bizzarra scuola di pensiero pedagogica, sostenuta da una fricchettona che ho conosciuto una volta ad un corso per future donne imprenditrici (ahahahah), e che si definiva una marsupiale. Secondo lei, nove mesi erano pochi per tenere un bimbo nella panza, bisognava estendere il periodo di almeno altri nove. E come? Stando nudi col neonato legato addosso 24h su 24. Pipì e pupù? Lei sosteneva che il rapporto simbiotico che si crea tra madre e figlio è tale, da poter anticipare l’intenzione di fare pipì e pupù del figlio. Sì… all’inizio qualche incidente capita, raccontava, e io mi immaginavo questa donna che ovviamente per questioni politiche non si depilava, in giro con le minne di fuori, ma piena di cacca, pipì e rigurgiti vari. Molto primitivista! Ma sto tergiversando, come al solito. E sto ancora parlando di cose volgari e schifose. Mannaggia.
Parte prima: il superamento della specie
Ora vi chiedo però di fare uno sforzo di immaginazione e non guardare me e quello che sono ora (per chi non mi conoscesse “dal vivo” vanto soprannomi del calibro di Valeriona, Valchiria, Lady Apache – che è una luchadora messicana muscolosa e se mi metto i tacchi sembro una drag queen), ma di immaginare una piccola larva di donna che l’8 novembre del 1982 viene alla luce di 7 mesi scarsi e viene subito messa in una incubatrice. Poi immaginate questa minuscola bimba pallida e coi boccoli biondi che a un anno si ammala di pertosse e perde il 30% del suo già scarso peso corporeo. Immaginatevela che cresce. Sempre malata. Con gli occhiali da vista fin dalla prima elementare. Incapace di arrampicarsi sugli alberi o andare sui pattini. A 4 anni smette di mangiare per dolori allucinati alla pancia. Ci vuole un anno intero per scoprire che aveva l’appendicite ritorta ad un passo dal trasformarsi in peritonite e che non erano capricci. E poi la preadolescenza e Kate Moss e il terrore di diventare grassa… vi siete fatti un’idea?
Ecco… quella cosa sono io oggi. La donna chiamata come una Luchadora o una guerriera vichinga, dalla salute invidiabile, pur non avendo mai fatto sport e avendo sperimentato ogni aberrazione cosmetica-culinaria del discount, facendone addirittura un manifesto! Non sopravvissuta, ma evoluta!
Parte seconda: la donna bionica
Non ho mai fatto sport, dicevo. Ho iniziato da poco (superati i 37 anni) perché non mi piacciono troppo le ali da scoiattolo volante, che tendono a venire a noi donne sotto le braccia. E con questo non sto giudicando. Ci mancherebbe. Una può essere anche felice di potersi spostare dal divano alla cucina o andare a comprare le sigarette planando, in ogni caso, ad un certo punto della mia vita qualcosa ha svegliato ciò che era sopito nel mio corpo e che ignoravo di avere. Pensavo fosse colpa del grunge, ma con l’adolescenza e soprattutto ora, con la maturità, ho sviluppato braccia e spalle più grosse della metà degli uomini che conosco. Cosce da calciatore maschio. Spalle da nuotatrice. E cosa può aver trasformato una piccola occhialuta larva malaticcia in una luchadora messicana, che non si ammala praticamente MAI, se non un esperimento al limite della legalità?
L’ho chiesto a mia madre. E in tutta serenità mi ha confessato che mio padre, lavorando nell’industria farmaceutica in Svizzera, contrabbandava un “integratore miracoloso” che non era in vendita in Italia. Ricordo di avere preso queste pastiglie per tutta la preadolescenza, l’adolescenza e probabile me le sciolgano nel vino anche adesso quando vado a cena da loro e probabilmente anche (à la UnaBomber) nella confezione di asparagi Freshona che mi hanno rifilato insieme ad altre chicche del Lidl, a tradimento, in un momento in cui ho chiesto delle cipolle e sono tornata a casa con una borsa larga quanto le mie spalle.
E sapete cosa vedeva tutti i giorni mio padre prima di varcare i confini con la Svizzera? Vedeva gli asparagi di Cantello. Che non sono asparagi normali. Sono super asparagi. L’evoluzione dell’asparago da pianta a divinità. I super sayan degli asparagi (infatti sono biondi). L’eccellenza del territorio e della chimica e del doping concimatorio. E io lo so – io lo so – che guardando quei campi, come in ogni film di supereroi che si rispetti – mio padre ha venduto l’anima al demone della scienza per salvare la figlia… a TUTTI I COSTI!!!
Ma è grazie a loro se posso recensire prodotti del discount e vivere a casaccio senza pagarne le conseguenze. E grazie al mio essere bionica. Grazie mamma e grazie papà.
Conclusione: we don’t need another hero
Anche Tina Turner è una Super Sayan come l’asparago di cantello e Wesley Snipes in Demolition Man. …è bionda.
Sebbene siano solo, semplici, asparagi verdi apparentemente mediocri, gli asparagi surgelati Freshona sono ok. Li ho fatti al forno con le uova delle mie ‘lline e del parmiggggiano vegan ed erano molto gustosi.