Cosa: frutta secca
Nome: Alesto
Dove: Lidl
Costo: dai 3€ ai millemila dei pistacchi.
Un tempo vi erano dei rituali di solito zozzi, violenti e coreografici per celebrare il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Oggigiorno, al posto di sgozzare bestie, scarificarsi rune o assumere sostanze che avvicinano a tutto ciò che sta “oltre”, si preferisce delegare la questione ad accadimenti molto meno suggestivi. Che ricordano un po’ la piega pigra che si fa sulla pagina di un libro per ricordati che in quella pagina, non si sa bene dove, c’è qualcosa che ti aveva colpito. Cosa fa di un ragazzo un uomo? E quando una ragazza può essere definita donna, signori miei? La patente? (E se non la fai?) Il Diploma di Maturità? (…e se non ce l’hai?).
Io ho un nuovo metodo infallibile per capire se chi ho davanti si è già fatto uomo o donna.
Si tratta di un metodo scientifico e infallibile, badate bene. Sì… perché basta viaggiare sullo stesso treno in cui viaggiano gli adolescenti che frequentano i vari licei o istituti tennici. Non importa quanto possano essere alti, bassi, poppute, brufolosi o con le occhiaie peggio delle mie. Non importa quanto possano resistere al freddo senza calze con quelle scarpette microscopiche (che è inutile, cucciola mia, scuoiare una pecora e ricavarne un gilet da mettere SOPRA il tuo chiodo di pelle di mucca, assolutamente non metallaro – pure il chiodo mi è diventato mainstream, mannaggia la GDO della moda – se hai 8 dita di gamba scoperta e i fantasmini a dicembre). No, non è neanche la musica di merda che ascoltate con le vostre casse bluetooth…. (perché non ci si indigna mai e si biasima la roba della cultural appropriation* per questo dilagare di bianchi italioti che ascoltano la TRAP e il REGGEATON, eh? eh?)
La vera verità è che un adulto, al contrario di un/un’adolescente, ha la consapevolezza del proprio ingombro. I ragazzi e le ragazze NO! E lo capisci che le loro individualità, personalità, coscienze non hanno ancora una forma precisa e concreta, perché sono loro i primi a non avere neanche la più vaga sensazione dello spazio (reale) che occupano nel mondo. Per compensare a questa evanescenza, questa bassa risoluzione della loro autodeterminazione, allora tendono a unirsi in gruppi inviolabili che fanno muro davanti alle porte del treno, in mezzo ai vagoni bloccando il passaggio, davanti a delle scale che ti portano al binario, fuori da una porta di un negozio impedendoti di passare…. e voi direte… beh, basta chiedere “permesso?”. Certo, sarebbe semplice. Ma:
1) non voglio correre il rischio che mi diano del Lei – io sono punk, fuck authority! –
2) le leggi del mondo dovrebbero essere abbastanza semplici e universali, cribbio, se sei davanti ad una porta e una (punk!) cerca di entrare, dovrebbe essere naturale spostarsi. Ma il punto è che gli adolescenti, come già detto, non hanno idea di dove iniziano e dove finiscono come creature nel creato.
Un’altra categoria che non ha il senso del “confine” tra i corpi è quella dei naturopati kinesiologici. Mi è capitato infatti da andare da un naturopata nutrizionista per cercare di capire perché passo dall’essere drammaticamente sottopeso e mangiare solo semini (e giù… tutti corrucciati e preoccupati per te) all’essere tutta gonfia e vichinga, panzottera (e tutti a sghignazzare e fare battute giudicanti sulla pappagorgia). E ‘sto tizio mi ha fatto tenere delle fialette in mano intanto che mi faceva cose strane alle caviglie, dopo avermi chiesto di dire come mi chiamo e poi di mentire dicendo un nome falso – ho scelto, così di getto, Federica Rampini (chissà che legame invisibile ho con questa fantomatica Federica Rampini. Esiste? Sa di esistere? Indosserà pure lei il gilet di pelliccia sopra il chiodo? ) – per farmi vedere come i miei muscoli involontari (??) delle caviglie manifestino la rottura del cerchio di energia a contatto di suddette sostanze contenute in suddette fialette. Ho detto CONTATTO. Avrei voluto chiedere come fosse possibile che qualsiasi sostanza potesse attraversare il vetro della fiala ed entrare a contatto con la mia persona. Sì, ok… il vetro è trasparente, ma ESISTE. Ed è un confine bello netto, quello tra me e la sostanza. Il vetro si usa da quel tot di millenni, credo, proprio per questa sua funzione. E cioè creare una barriera tra il suo contenuto e il resto del mondo, così come l’età adulta che ti fa capire che sei SEUL CONTRO TOUS.
Però non gli ho chiesto un cazzo e sono tornata a casa sentendomi piuttosto stupida. Insieme a tutta la mia stupidità, mi sono portata a casa qualche soldo in meno ed una manciata di buoni consigli che poteva anche darmeli mia madre. E cioè che devo mangiare bene e in modo regolare. Insomma… patatine nel sacchetto e birra NON costituiscono un pasto serio. Attenzione, attenzione! A tutte le unità: PATATINE NEL SACCHETTO e BIRRA non rappresentano un pasto completo.
Sono andata a far la spesa, dunque, in tutti quei reparti che ho sempre ignorato perché pare che sia importante mangiare frutta secca come snack a metà mattina e pomeriggio. ATTENZIONE! ATTENZIONE! A tutte le unità! Pare che il micro-sacchetto di patatine nel sacchetto nella macchinetta dell’aera break NON costituisca un valido snack attiva-metabolismo.
Ma la frutta secca costa tantissimo. Quella sgusciata intendo. Sono troppo anziana per schiacciare le noci. Ma per fortuna che c’è la LIDL e la marca ALESTO. Da un po’ di tempo a questa parte, di fianco alle patatine nel sacchetto, esiste un un’intera area dedicata a questi sacchetti meravigliosi di frutta secca a costi ragionevoli – tranne i pistacchi. I pistacchi costano sempre come il riscaldamento a casa mia (saranno mica i dazi medievali di confine?). Qua stiamo parlando di 200grammi di noci, mandorle, anacardi, mix di anacardi e cranberry secchi, mix di noci, mandorle, nocciole e anacardi… E sono buone… è frutta secca dopotutto. Direi che è difficile che non sia buona. E quindi bom… ho scritto un milione di righe per niente, come al solito. Perché mica devo arrivare io a dirvi che la frutta secca ALESTO della LIDL conviene ed è buona.
*Posso però sperare di accendere una bella polemica tutta social. Io questa cosa della cultural appriopriation l’ho capita, eh…. ma posso dire che mi pare proprio brutta come espressione (ma si sa, sono fatta male – mi innervosiscono pure tutt* gl* asteric* e tuttU glU stratagemmU per evitare le robe di genere – sono una pessima militante con un brutto carattere ed è risaputo). Perché se penso alla CULTURA, mi piace pensare che non abbia proprietà e padroni. Che sia qualcosa di libero di oltrepassare ogni confine. Che sia NO BORDERS, per intenderci. Come i naturopati kinosologici, per intenderci.
N.B. Non ho detto che il concetto di mettere asterischi o di lottare contro gli americani beoti che si vestono da Toro Seduto ad Halloween sia sbagliato. Ho detto che non mi piace leggere roba con gli asterischi e non mi piace il TERMINE “appriopriation”… anche perché non si può proprio scrivere. Cioè non sono capace. Ciao.
P.S. Per l’occasione ho inaugurato una nuova categoria di prodotti denominata BAGIGI.
One Comment on “Frutta secca NO BORDERS Alesto, la kinesologia e il senso dell’ingombro dei teen-agerz”