C’è del (plant based) gyros in questa cipolla!

ASCOLTA SE NON HAI VOGLIA DI LEGGERE

Mai mangiato il gyros in vita mia.

La cucina greca è approdata nel post-aperitivo urbano che già non mangiavo bestie e poi i miei vecchi hanno mangiato male in un ristorante greco a Parigi nel 1992 durante il loro ventesimo anniversario di nozze in cui sono saliti sul TGV che andava fortissimo e me lo hanno raccontato così tanto, che ho deciso di fidarmi. Su qualcosa dovevo pure cedere.

Bando alla cucina greca, al TAV Torino-Lione e alla cipolla che va tritata, frullata, stufata a tal punto da essere invisibile agli occhi ma comunque rilevante per il risultato finale. C’è ma non la voglio vedere,  come la g di gyros che non si pronuncia perché si dice hieros e non ghi o giros. Invisible, come il 72% lavoro di cura non retribuito accollato generalmente a chi non porta i “pantaloni” – virgolettato – in quelle famiglie gnucche e squadrate e cubiche come un dado Knorr.

O come il gyros, seppur vegano, in questo piatto giàppronto Vemondo in cui vedo solo della gran cipolla che sa di dado, più un mix di quelle spezie arancioni che tornano spesso in auge in queste ricette Vemondo. Tornano ciclicamente come l’invito a far più figli grazie a fantomatiche leggi a tutela della famiglia o come l’afrore di cipolla che ti sale dallo stomaco ed esala dalla bocca mentre dormi uccidendo lentamente chi ti sta accanto… anche quando la cipolla non si vede ma c’è.

Qua la cipolla c’è e si vede chiaramente dal momento in cui costituisce il 72% del piatto (non è vero, solo il 30%). Ed ecco il genio dunque!

Come veganizzare un piatto tradizionale a base di carne? Sostituire le carni con un mono ingrediente insaporito di dado e sfacciataggine. Il risultato comunque è buono, eh. Per amanti della cipolla e del riconoscimento del lavoro di cura. Come gli islandesi, tipo. 

by on 29 Marzo 2024
Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

About Valeria Disagio

Valeria nasce un lunedì di pioggia del novembre del 1982 a Varese. Diventa "Valeria Disagio" sull'orlo estremo tra l'adolescenza e l'età adulta. Ha esordito giovanissima con il romanzo "Casseur: la lotta, l'ebbrezza e la Città Giardino". Poi ha perso parecchio tempo nella precarietà del lavoro e nell'inquietudine politica. Ha scritto molti racconti, pamphlet e poesie. Nel 2019 sono usciti i due romanzi "I mortificatori" per Agenzia X e "Brucia le vecchia" edito da Bookabook. Ha gestito un blog - da cui è nato il libro "Discount or die" edito dalla Nottetempo - ha curato fanzine, cantato e sbraitato. Ha intenzione di continuare a fare tutto questo.

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