Whisky HIGHLAND REGIMENT:
É solounaterapia solounaterapia solounaterapia solounaterapia
Cosa: Whisky
Nome: Highland Regiment
Dove: Todis
Prezzo: fra i cinque e i sei euro.
Giudizio: n.p.
Vabbeh è whisky, costa poco, compratelo.
Ero tentato di terminare qui la mia recensione. In effetti che altro c’è da dire su un whisky? Colore chiaro, gusto pulito. Cioè è whisky, se volete comprare del whisky, (d’ora in poi smetterò di usare la parola whisky) e andate a fare la spesa ed uscite dal vostro discount di fiducia con una cassa da 24 lattine di birra ed una bottiglia di un superalcolico e non avete in progetto di riempire il vuoto del vostro tappeto con un tavolino d.i.y., non avete in programma di invitare amici a cena o serate alcoliche in luoghi che: “sì però mi porto da bere da casa”, allora vuol dire che avete tutta l’intenzione o il bisogno di stordirvi. E nel caso del prodotto oggetto di discussione, volete raggiungere il vostro scopo col metodo più efficacemente breve e meno dispendioso possibile.
Poi insomma una bottiglia di un notissimo altro marchio la paghereste tre volte tanto, e in molti locali due dita del suddetto liquido possono arrivare a costarvi quanto una bottiglia del nostro beneamato se non di più, e sullo scaffale con i medesimi requisiti tutto il resto costava di più, e adesso che ho perso la vista ci vedo di più.
Sull’etichetta c’è un simpatico omino in kilt del 78th Highlander Regiment con in capo un altrettanto simpatica puzzola enorme (o un avvoltoio senza testa, o la guardia di Buckingham Palace dopo una giornata in piazza duomo, o quel famoso ritratto-illusione ottica di un viso d’uomo che sembra una donna nuda, o anche quello che sembra una giovane donna e una vecchia di merda™, vabbeh dipende dalla prospettiva e dalla fantasia), come resistergli.
E poi l’indirizzo del produttore porta a questa graziosa casetta. Ma non venitemi a parlare della qualità, cioè io non ne parlerò, anche perchè non me ne intendo e non intendo intendermene.
Tanto il proletariato è stato sconfitto e siamo nell’era dei rivoluzionari con la canna in mano. A working class hero is something to be sticazzi, osserviamo inermi la classe dirigente fotterci ogni maledetto dì, vivacchiando la nostra vitarella low cost fra svaghi (le punture di zanzara di quattro giorni fa continuano a prudermi) e interessi hobbistici (non nel senso di hobbit ma nel senso di hobbies, altrimenti sarebbero stati hobbitistici, però sarebbe bello un popolo di ometti chiamati hobbies, tipo un mucchio di gente che non fa altro che far cose solo per diletto, ci sarebbero case colme di cazzate da appendere alle pareti, ma la gente neanche avrebbe una casa, tranne quelli che prediligono costruirsi una casa per diletto, quindi per tutti gli altri non ci sarebbero pareti a cui attaccare alcunché e quindi sarebbe un mondo tipo con un sacco di oggetti buttati a terra e della gente con lo sguardo fiero e felice che si guarda attorno e qua e là alcuni vecchi che per diletto prediligono guardare quelli che prediligono costruirsi una casa per diletto, si sarebbero estinti in pochi giorni…), ed alla prima occasione utile si trova il modo di stordirsi, e non ci si pensa più, tanto c’è sempre un tetto, un letto, del cibo nel frigo e un modo per fottere qualcun altro, come dicono al mio paese (???).
Non ricordo dove lessi che i bolscevichi, preso il Palazzo d’Inverno, distrussero tutte le riserve alcoliche, te li immagini tanti alcolizzati che fan la rivoluzione, diceva difatti Lenin ne il Te pare?. Questa è la vera sconfitta del proletariato, ve lo meritate, ce lo meritiamo. Ho perso il filo, insomma compratevi sto whisky, o passate all’eroina, o non so.
D.O.D CONSIGLIA